Anno 1959
Michele Grasso ci porta nell’anno della svolta del Jazz, con la presa del cosiddetto “Jazz modale“* e dell’ “Hard Bop“.
Tanti sono stati gli artisti che hanno pubblicato dei veri e propri capolavori, diventati degli standard jazz suonati da centinaia di musicisti. Nella playlist di Michele ascolteremo artisti di fama come Miles Davis, John Coltrane, Charles Mingus, Sonny Rollins, Dave Brubeck e Ornette Coleman.
Avremo il piacere di ascoltare Miles Davis con il suo “Kind of Blue” che Jimmy Cobb definì essere “stato fatto in Paradiso”. Nello stesso anno Miles Davis pubblicò altri due album: “Miles Davis and the Modern Jazz Giants” e “Jazz Track“.
* Il jazz modale sostanzialmente svincola la progressione degli accordi dalla tonalità del brano (cioè non richiede che gli accordi siano necessariamente rispondenti alle regole dell’armonia tonale, ossia costruiti per armonizzazione dei vari gradi della tonalità). Inoltre associa ad ogni accordo differenti scale “modali”, ciascuna con una sua tonica, dalle molteplici e differenti sfumature, sempre in maniera indipendente e svincolata dalla tonalità.
Liberato dalle strutture armoniche che avevano guidato i suoi lavori precedenti e magnificamente accompagnato dalla band, Davis ebbe spazio sufficiente per estendere le sue nuove idee armoniche e melodiche, e ne diede altrettanto ai suoi collaboratori: la registrazione è notevolissima non solo per l’aspetto compositivo e di spontaneità, ben sottolineato da Evans nelle note di copertina,
ma anche per la possibilità che è offerta a tutti i componenti della formazione di far risuonare con grande libertà la propria voce creando allo stesso tempo un suono collettivo estremamente caratterizzato. Fra i capolavori più venduti del jazz, e ancora ritenuto il migliore, sembra che Kind of Blue abbia influenzato ogni musicista, jazz o di altri genere, e ancora rimane un pilastro fondamentale nel mondo della musica.
John Coltrane, invece, possiamo definirlo tra i più importanti esecutori dell’ “Hard Bop” **, e “Blue Train” o “Jant’s Steps” ne sono degli esempi fantastici!
Quest’ultimo album segna il punto di inizio della ascesa musicale di John Coltrane.
La formazione che entrò in sala di registrazione al fianco del tenorista è la seguente: Tommy Flanagan al piano, Art Taylor alla batteria, Paul Chambers al basso. Il titolo Giant Steps è a doppio senso. Coltrane allude non solo alle scoperte che va facendo di giorno in giorno, ma anche ai “salti” che l’improvvisatore deve affrontare di continuo durante l’esecuzione del brano omonimo. L’assillo del bebop è sempre stato quello di affrontare le difficoltà del giro armonico.
** l’hard bop sposta ancora “oltre” i confini delle improvvisazioni e delle armonizzazioni: cominciano a sentirsi gli effetti degli studi classici effettuati anche da musicisti “neri”
… Questi sono solo alcuni dei dischi che ascolteremo ma ci sono, insomma, tutti gli elementi per passare un bel pomeriggio domenicale ascoltando gli aneddoti più curiosi, i brani e gli artisti più significativi del meraviglioso anno 1959. Vi aspettiamo!
Ingresso riservato ai soli soci iscritti. Info e prenotazioni qui. Inizio ore 19:30
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